Consolidamento Strutturale: cos’è, tecniche e materiali

Consolidamento Strutturale: cos’è, tecniche e materiali

Che cos’è il consolidamento strutturale?

Nel corso della sua “vita strutturale”, un edificio è soggetto a danni, cedimenti e, nei casi peggiori, crolli. Questi ultimi, in particolare, si possono verificare in seguito a fenomeni naturali, dai terremoti alle forti precipitazioni, eventi che spesso hanno un carattere di imprevedibilità.

Al fine di poter ripristinare la struttura portante di un edificio, afflitta dai danni sopra citati, è possibile intervenire con delle operazioni di consolidamento strutturale. Ma cosa si intende per “consolidamento strutturale”? E in che modo operazioni simili sono in grado di favorire il ripristino della sicurezza edilizia di una struttura?

Per “consolidamento strutturale” si intende l’insieme di tecniche, prassi e operazioni mirate al rinforzo di una struttura, sia essa danneggiata o semplicemente necessitante un intervento di restauro. Il consolidamento strutturale, infatti, non va inteso come un iter da seguire esclusivamente in caso di terremoti o altre calamità naturali, bensì come un’opportunità per garantire il ripristino di una o più parti della struttura, anche se solo danneggiate dal tempo (o dall’incuria).

Le operazioni di consolidamento possono riguardare elementi differenti dell’edificio, a partire dagli spazi demandati al sostegno statico della struttura. Alla luce di ciò, si può evincere come un intervento di consolidamento strutturale detenga un’importanza capitale, specie per gli edifici storici che puntellano il tessuto urbano di una città.

Portare a termine operazioni di consolidamento strutturale significa adoperare personale qualificato e altamente professionale, in grado di impiegare materiali di qualità assoluta e adatti alla realizzazione di elementi edilizi impeccabili. Scegliere materiali non idonei, infatti, può comportare l’effetto opposto, andando ad alimentare i danni preesistenti o a provocarne di nuovi.

A tal proposito, vediamo quali sono i materiali ottimali per procedere con un intervento di consolidamento strutturale.

 

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Materiali per il consolidamento strutturale

Per realizzare un intervento di consolidamento strutturale ottimale, l’impresa preposta alle operazioni dovrà prendere in considerazione materiali quali le resine, i tiranti e le malte, ognuno dei quali in grado di assolvere un compito ben definito.

Partendo dalle resine, queste sono contenute in una vasta gamma di materiali sintetici ampiamente adoperati in edilizia. Tali materiali, per l’appunto, presentano una composizione chimica che prevede una combinazione tra resine (metacriliche, epossidiche o poliuretaniche) e indurenti.

Per via della loro composizione, le resine svolgono un’azione consolidante efficace, in maniera simile a quanto avviene con i tiranti. L’applicazione delle resine avviene attraverso l’impiego di soluzioni a iniezione, essenziali per intervenire in modo accurato nelle strutture richiedenti il consolidamento.

Per quanto riguarda le malte, invece, quest’ultime sono impiegabili per una vasta gamma di impieghi differenti. Le malte cementizie a ritiro compensato, ad esempio, sono particolarmente adatte per realizzare operazioni di consolidamento strutturale a resistenza elevata, mentre le malte fibrorinforzate, invece, si dimostrano perfette per riparare i danni più rilevanti, causati da agenti fisici o chimici insistenti sulla struttura. Tra le malte fibrorinforzate figurano anche quelle bicomponenti, perfette per rinforzare strutture o restaurare ponti e viadotti.

Un esempio ottimale di malte di qualità è dato dalle malte per il risanamento del cemento armato Mapei, marchio italiano sinonimo di affidabilità e garanzia. Entrando in un’ottica pratica, quali sono le tecniche più adatte per realizzare operazioni di consolidamento strutturale?

 

Le tecniche per il consolidamento strutturale

In precedenza abbiamo fatto riferimento alle varie tipologie di prodotti, dalle resine alle malte, adatti alla realizzazione di operazioni di consolidamento. Al fine di portare a termine tali operazioni, però, è necessario considerare che ogni singola struttura richiede un intervento mirato e specifico, a seconda delle esigenze dell’edificio.

Ad oggi, le tecniche per il consolidamento devono poter garantire non solo un eccellente risultato strutturale, ma anche una notevole flessibilità edilizia. Un esempio, in questo caso, è dato dalla fibra di carbonio, nota per il suo essere poco invasiva ma in grado di favorire una notevole solidità alle strutture.

Dal punto di vista pratico, una delle tecniche di consolidamento più efficaci prevede l’iniezione di resine, malte o tiranti all’interno dei fabbricati da consolidare. L’operazione può essere portata a termine a iniettando i materiali nel terreno, purché questo risulti adiacente alle strutture sulle quali si interverrà. L’iniezione dei materiali potrà essere accompagnata da armature che, stabilite attorno ai fabbricati, garantiranno un intervento più sicuro e di maggiore efficacia.

Infine, va considerato che le operazioni di consolidamento e ripristino strutturale possono riguardare uno o più elementi di una struttura, dalle travi ai solai, dai pilastri alle fondazioni, sino a produrre effetti sui muri portanti.

 

Conclusioni

In conclusione, abbiamo compreso, una volta per tutte, l’importanza degli interventi di consolidamento strutturale, essenziali per il ripristino della solidità delle strutture. Non meno rilevanti, però, sono le modalità attraverso cui gli interventi vengono portati a termine: il consolidamento, infatti, non dovrà mai andare a discapito delle altre opere edilizie preesistenti.

 

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