Pubblicato il 05/11/2025
5 errori che rovinano i tuoi attrezzi (e non te ne accorgi nemmeno)
Sai davvero prenderti cura dei tuoi attrezzi?
Che tu lavori in un’officina, in cantiere o in laboratorio, i tuoi utensili ed elettroutensili sono il prolungamento delle tue mani. Eppure, molti professionisti li trattano come se fossero indistruttibili — salvo poi lamentarsi quando smettono di funzionare nel momento meno opportuno.
In Albocom, di attrezzi ne vediamo (e ripariamo) ogni giorno. Ti sveliamo i 5 errori più comuni che accorciano la vita dei tuoi strumenti senza che tu te ne accorga.
Spoiler: probabilmente ne fai almeno uno anche tu.
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Usare lo strumento sbagliato per il lavoro
“Tanto buca lo stesso.”
Sì, e anche il tuo portafoglio quando rompi la punta o l’utensile.
Ogni materiale ha il suo attrezzo: legno, metallo, calcestruzzo, plastica. Ognuno richiede un tipo di punta, velocità e coppia diverse.
Usare una punta per il legno su una parete in cemento non è “adattarsi”: è stressare la macchina, surriscaldare il motore e rovinare il mandrino.
Regola d’oro: se forzi un utensile a fare ciò per cui non è nato, lo stai solo avvicinando al guasto.
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Non pulire mai gli utensili
“Domani lo faccio.”
No, non lo farai.
La polvere, il grasso e i residui di lavorazione sono i veri killer silenziosi degli utensili elettrici. Entrano nelle fessure, intasano le ventole e fanno lavorare il motore a temperature troppo alte.
Risultato? Perdita di potenza, scintille e, prima o poi, una bella fumata bianca.
Bastano pochi minuti a fine giornata con un panno asciutto, aria compressa e un po’ di lubrificante per allungare davvero la vita ai tuoi strumenti.
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Forzare il lavoro
“Se non entra, spingo di più.”
Errore. Se serve forza, serve l’attrezzo giusto, non un’ernia.
La potenza di un trapano o di un tassellatore non dipende da quanto ci metti il peso sopra, ma da come lavora la punta e da quanto è affilata.
Se devi spingere troppo, probabilmente stai usando la punta sbagliata o consumata.
Meglio fermarsi, controllare e cambiare utensile piuttosto che rompere un ingranaggio o rischiare un infortunio.
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Continuare a usare punte e lame finite
“È ancora buona.”
No, quella punta ha lavorato più ore di te.
Una punta usurata genera calore, vibrazioni e tagli irregolari che danneggiano sia il pezzo su cui lavori sia l’attrezzo stesso.
E nel tempo, questi micro-sforzi si traducono in motori che girano male, cuscinetti che saltano, utensili da buttare.
Controlla sempre lo stato delle punte, dischi e lame: se non tagliano più con facilità, è ora di sostituirli. Costa meno un ricambio che un trapano nuovo.
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Ignorare la manutenzione periodica
Il tuo utensile non è immortale (nemmeno se è Makita).
Gli utensili professionali sono fatti per durare, ma solo se li aiuti un po’.
Una manutenzione programmata (ingrassaggio, controllo spazzole, verifica dei cavi e del serraggio) può allungare la vita utile anche del 50%.
Chi lavora tutti i giorni con elettroutensili sa bene che una fermata imprevista in cantiere può costare cara, in tempo e in reputazione.
Meglio un check ogni tanto che una riparazione urgente.
In sintesi
Gli attrezzi non si rompono “da soli”: sono le abitudini quotidiane a fare la differenza tra un utensile che ti accompagna per anni e uno che ti abbandona al primo colpo.
Prendersene cura non è una perdita di tempo, è un investimento nel tuo lavoro.
Ti sei riconosciuto in almeno uno di questi errori?
Tranquillo, succede a tutti.
Se vuoi un consiglio su come scegliere, usare o mantenere al meglio i tuoi utensili, il team Albocom è sempre pronto!
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